Collo dell'utero corto durante la gravidanza

Una delle cause più frequenti di aborto spontaneo è una cervice uterina troppo corta. Si tratta di uno stato patologico in cui la lunghezza della cervice uterina è inferiore alla norma per un termine dato della gravidanza. Si sviluppa in modo asintomatico ed è rilevata durante un'ecografia di routine. Esami e diagnosi regolari svolgono un ruolo chiave nella rapida individuazione di questa patologia.

Cause della cervice uterina corta durante la gravidanza

Un accorciamento della cervice uterina è riscontrato in una donna incinta su dieci. La patologia è generalmente rilevata tra la 15ª e la 20ª settimana di gravidanza. Perdite vaginali e dolori addominali bassi possono indicare un rischio di aborto spontaneo.

La lunghezza critica della cervice uterina a 20 settimane è considerata di 3 cm, poiché una riduzione della lunghezza aumenta il rischio di apertura prematura della cervice uterina e la minaccia di un aborto spontaneo. Se, alla fine del secondo trimestre, la sua lunghezza è di 2 cm, è indicato un intervento chirurgico per evitare un parto prematuro.

Tra le cause di una cervice uterina corta durante la gravidanza, si distinguono le seguenti:

• Lesioni meccaniche, malformazioni anatomiche (anomalie congenite, traumi durante il parto, aborto);
• Disturbi ormonali;
• Pressione sulla zona istmica della cervice uterina (in caso di gravidanze multiple, poliuria).

Sintomi di una cervice uterina corta durante la gravidanza

In 80% delle donne, la patologia è asintomatica. È per questo che è importante effettuare ecografie regolari per monitorare lo stato della cervice uterina. Tuttavia, oltre ai risultati dell'ecografia, i seguenti segni possono indicare l'accorciamento della cervice uterina:

• Perdite vaginali acquose e sanguinolente;
• Dolori di trazione nell'addome inferiore che, col tempo, acquisiscono un carattere di contrazione;
• Insufficienza del canale cervicale, che può portare a infezioni genitali ascendenti come l'endometrite, la corioamnionite e altre.

Trattamento della cervice uterina corta durante la gravidanza

Per confermare la diagnosi, si effettuano un esame ginecologico, una cervicometria e una determinazione dei livelli ormonali. Se necessario, vengono organizzate consulenze con un endocrinologo, un immunologo e uno specialista in malattie infettive.

Il trattamento dipende dalla durata della gravidanza, dal grado di accorciamento della cervice uterina, dalla presenza o assenza di una minaccia di aborto spontaneo, nonché dalla storia di aborti abituali o di parto prematuro.

Si consiglia a tutte le donne in gravidanza con la cervice uterina accorciata di ridurre la loro attività fisica, evitare i sovraccarichi emotivi e assicurarsi di riposare e dormire a sufficienza. È anche prescritto loro di indossare una fascia per sostenere il loro addome in crescita.

Possono essere prescritti antispastici e tocolitici per ridurre il tono uterino. Questi farmaci devono essere prescritti solo da un medico e devono essere soggetti a un attento monitoraggio per evitare effetti collaterali. In caso di disturbi endocrini che influenzano il sistema riproduttivo, vengono prescritti farmaci ormonali.

Se necessario, può essere utilizzato un pessario (anello ostetrico). Il pessario viene posizionato sulla cervice uterina per garantirne la chiusura e impedire la sua apertura. Il pessario viene scelto individualmente, in base alla dimensione dell'organo.

Tra la 14ª e la 25ª settimana, è possibile un intervento chirurgico chiamato cerchiaggio della cervice uterina. Consiste nel posizionare suture circolari o a forma di U sulla cervice uterina. Le suture vengono rimosse dopo la fuoriuscita del liquido amniotico, l'inizio del travaglio, a 38 settimane di gravidanza o in caso di sanguinamento.

Se vengono seguite le raccomandazioni del medico e dopo un trattamento adeguato, anche con una cervice uterina corta, la probabilità di portare il bambino fino a 38-40 settimane è significativamente aumentata. Nella maggior parte dei casi, le donne affette da questa patologia riescono a portare e dare alla luce bambini sani, come confermato da esempi positivi e statistiche di gravidanze riuscite.

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