Il ripristino della funzione dei neuroni KNDy nel cervello può sconfiggere l'infertilità

Uno studio giapponese recente ha mostrato che il ripristino della funzione di un particolare tipo di cellule nel cervello, chiamate neuroni KNDy, può aiutare a invertire alcune forme di infertilità, inclusi l'anovulazione e il malfunzionamento dell'ipotalamo.

Ormone di rilascio delle gonadotropine e il suo ruolo nella fertilità

L'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH =Gonadotropin Releasing Hormone) è secreto da cellule dell'ipotalamo, dove innesca una cascata di segnalazione intracellulare. La GnRH stimola la sintesi e il rilascio delle gonadotropine FSH e LH a livello dell'adenohipofisi, che stimolano a loro volta la sintesi degli ormoni sessuali nelle ovaie e nei testicoli. La GnRH gioca quindi un ruolo chiave nello sviluppo sessuale normale e nella funzione riproduttiva negli uomini e nelle donne.

«I rapporti mostrano che almeno il 25% dei disturbi ovarici è dovuto a un malfunzionamento dell'ipotalamo, che controlla il rilascio delle gonadotropine», osserva Hiroko Tsukamura, professore all'università di Nagoya, in Giappone.

Neuroni KNDy: il meccanismo di funzionamento

Tsukamura e i suoi colleghi hanno confermato che i neuroni KNDy controllano il rilascio dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Questi neuroni interagiscono con altre strutture ipotalamiche mediante la secrezione di tre molecole: la kisspeptina, la neurochinina B e la dinorfina. Insieme, formano una rete complessa che regola il rilascio ritmico degli ormoni, sincronizzando così i processi endocrini. La kisspeptina, in particolare, gioca un ruolo centrale nella stimolazione della produzione di GnRH, consentendo uno sviluppo sessuale normale.

Studio su ratti geneticamente modificati

Per testare questa ipotesi, gli scienziati hanno creato ratti femmina geneticamente modificati con tassi estremamente bassi di kisspeptina. Questi ratti presentavano livelli anomali di ormone di rilascio delle gonadotropine e erano quindi sterili. Questa esperienza ha confermato l'importanza dei neuroni KNDy e della kisspeptina nella regolazione della funzione riproduttiva.

Terapia genica: un passo verso la guarigione

Gli scienziati hanno sviluppato una terapia genica per ripristinare la funzione dei neuroni KNDy. Il metodo consiste nell'utilizzare un vettore virale per introdurre un gene che codifica per la kisspeptina in cellule ipotalamiche specifiche. Una volta introdotto il gene, i neuroni hanno iniziato a produrre kisspeptina, contribuendo a un ripristino parziale della loro funzionalità. Sebbene solo circa il 20% dei neuroni KNDy siano diventati attivi dopo la terapia genica, questa ha permesso di normalizzare i livelli di GnRH e di ripristinare la funzione ovarica in ratti sperimentali.

Limitazioni e prospettive del metodo

Il team di ricerca prevede di condurre esperimenti aggiuntivi su animali di dimensioni maggiori per comprendere meglio il meccanismo d'azione del metodo e valutarne la sicurezza. Le limitazioni del metodo sono il basso percentuale di ripristino dei neuroni funzionali e la necessità di un'osservazione a lungo termine degli effetti della terapia genica. Tuttavia, gli scienziati ritengono che nei prossimi 5-10 anni questa tecnologia potrebbe essere adattata e utilizzata in medicina riproduttiva umana.

La scoperta del ruolo dei neuroni KNDy e della terapia genica nel trattamento dell'infertilità rappresenta una tappa importante nello sviluppo della medicina riproduttiva. Nonostante le attuali limitazioni, questa tecnologia ha un grande potenziale per aiutare i pazienti affetti da disturbi legati alla secrezione dell'ormone di rilascio delle gonadotropine. In futuro, potrebbe aprire nuovi orizzonti per il trattamento della sterilità nell'uomo.

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